
Si dice che il tempo sistemi ogni cosa, ma a volte serve solo a complicare ulteriormente le situazioni. Sono trascorsi tre anni e mezzo da quando Dusan Vlahovic è approdato alla Juventus, accolto come un vero e proprio eroe e designato quale simbolo del futuro bianconero. Oggi, a 25 anni, con un ingaggio principesco e un finale di stagione decisamente sottotono, l`attaccante serbo non sembra intenzionato a cambiare rotta. Il suo piano originario, già definito un anno fa, prevedeva di restare fino alla naturale scadenza del contratto nel 2026 per poi potersi trasferire gratuitamente, puntando a ottenere altrove un salario non inferiore a quello attuale. Un`idea dalla quale non ha minimamente deviato.
Posizione Irremovibile
I rapporti tra il giocatore e il club sono tesi e non si intravedono margini per una riappacificazione. Così, l`ex “principe azzurro” di Madama rischia di trasformarsi nell`ostacolo ai progetti ambiziosi della nuova dirigenza. Chi lo ha incontrato in questi giorni lo descrive come pensieroso e nervoso (sensazione percepita anche in campo contro il City), ma al contempo assolutamente fermo sulla sua decisione. Ai suoi amici ha confidato l`intenzione di non muoversi quest`estate, costi quel che costi. Ha già respinto l`ipotesi Fenerbahce, nonostante il forte interesse di José Mourinho, e al momento non ci sono altre soluzioni che lo attraggano.
Ingaggio Elevato, Rendimento Sotto le Aspettative
D`altronde, la sua posizione non sorprende, soprattutto considerando il rendimento avuto da gennaio in poi: Vlahovic è finito in panchina prima con Thiago Motta, che fin da subito gli ha preferito Kolo Muani, e poi nuovamente con Igor Tudor, il quale inizialmente lo aveva rimesso al centro dell`attacco. Le sue statistiche complessive (58 reti in 145 presenze con la Juventus, una media di un gol ogni due partite e mezzo) non possono essere considerate soddisfacenti per un investimento da 70 milioni (più 10 di bonus) e per il potenziale mostrato alla Fiorentina. Vlahovic e la società sono entrambi “prigionieri” di un contratto molto oneroso (7,5 milioni di euro in aumento, che nel 2025-26 diventeranno 12) sottoscritto dalla precedente gestione. Un giocatore con un ingaggio così pesante è estremamente difficile da cedere, specialmente dopo stagioni non esaltanti.

Il Rischio di Finire Fuori Rosa
Forse la Juventus avrebbe dovuto pensarci prima, cercando un accordo con il suo agente, Darko Ristic, per evitare di perderlo a titolo gratuito. Il tanto atteso confronto tra Damien Comolli e il procuratore non c`è ancora stato, e se queste sono le premesse, convincerlo a partire o a rinnovare a cifre più basse si preannuncia complicato. Se Dusan dovesse impuntarsi, le opzioni per la Juventus sarebbero limitate. Una delle poche strade percorribili potrebbe essere quella di metterlo “fuori rosa”, un metodo già utilizzato in passato (ad esempio con Chiesa). Dopo la sconfitta contro il City, Vlahovic ha pubblicato tre foto che lo ritraggono in campo con una didascalia sintetica: “nueve”. Chissà che non fosse un messaggio criptico alla società, un modo per riaffermare di essere lui il numero 9.
Focus su David
Non è un segreto che la Juventus stia già valutando un attaccante per rimpiazzare il giocatore serbo e che la trattativa con Jonathan David sia a buon punto. Il centravanti canadese, che si svincola dal Lille, potrebbe arrivare a parametro zero, proprio come Vlahovic vorrebbe fare nel 2026. Mancano soltanto gli ultimi dettagli per ottenere il via libera del giocatore, suo coetaneo (classe 2000) e autore di ben 25 gol nella stagione appena conclusa. Comolli confida di poter chiudere l`operazione prima degli ottavi di Champions League contro il Real Madrid. Tuttavia, la mancata cessione di Vlahovic rappresenta un problema: anche se l`acquisto di David non prevederebbe un costo di cartellino, il club si troverebbe a sostenere un altro ingaggio elevato (6 milioni più bonus) che si andrebbe a sommare a quello di Dusan. Questo renderebbe naturalmente più complessa la permanenza di Randal Kolo Muani, che la Juventus vorrebbe provare a trattenere in prestito con diritto di riscatto fissato per il 2026. Tre stipendi così onerosi sarebbero difficilmente sostenibili per una società impegnata nel controllo dei costi. Vlahovic, nel frattempo, continua a fare muro: lui non ha fretta, la Juventus invece sì.
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