Vieri Parla: Le Sue Previsioni sulla Serie A, tra Inter, Napoli e i Nuovi Volti

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Preview Vieri Parla: Le Sue Previsioni sulla Serie A, tra Inter, Napoli e i Nuovi Volti

Di Filippo Conticello

L`ex attaccante analizza il prossimo campionato: “L`Inter la vedo avanti al Napoli, è la squadra che ha eliminato il Barcellona. Pio Esposito? Non amo i paragoni, ma è fortissimo”

Christian Vieri presenta la nuova Serie A

Tra vecchi e nuovi bomber, saggi del calcio e sorprese in panchina, Christian Vieri è impaziente: “Finalmente si gioca. Sarà il campionato più difficile degli ultimi 10-15 anni, duro per tutti.”

Chi vede in pole position per lo Scudetto?

“Vado contro la logica: il Napoli ha vinto e in teoria sarebbe la squadra da battere, ma oggi, anche prima di chiudere il mercato, la rosa più completa e profonda di tutta la Serie A è l`Inter. Sono rimasti tutti quelli che quattro mesi fa hanno battuto il Barcellona in una notte incredibile: certo, poi c`è stata la finale, ma il 5-0 non cancella il valore del gruppo.”

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Chivu è l`uomo giusto per superare le scorie della finale?

“Basta, è finita: la ferita è stata profonda, ma il tempo rimargina tutto. Ora bisogna pensare a prepararsi e a vincere i trofei sfuggiti, ricordando che fare due finali di Champions in tre anni non è normale. Ammetto che la scelta di Chivu non me l`aspettavo: dopo Simone immaginavo un tecnico più esperto, ma l`Inter ha fatto bene a seguire la sua strada: Cristian è giovane, ha idee precise, leadership, conosce l`ambiente. Ora lo vedremo all`opera e sono curioso.”

Convinto del mercato dell`Inter?

“Premettendo che non è finito, dobbiamo partire dal fatto che ha tenuto tutti i big ed è un punto di partenza importantissimo. Poi… Lookman è devastante: avrei provato a prenderlo fino alla fine perché è uno dei più forti d`Europa e avrebbe reso la squadra ancora più forte.”

Pio Esposito in azione con l`Inter

Dicono che Pio Esposito assomigli a Vieri: concorda?

“Non amo i paragoni, ma è un talento vero, potenzialmente fortissimo. Al Mondiale ha fatto vedere che numeri abbia, ma ora tocca a lui: con quel fisico deve lavorare il doppio, spingere ogni giorno al massimo per stare in forma, anche perché all`Inter non potrà giocare sempre, visto che ha davanti Lautaro e Thuram, una delle coppie migliori del mondo. Bisogna avere pazienza, il giudizio dipenderà dai minuti e dai gol: sappia che in una squadra così bastano anche 20 minuti per segnare.”

Come vede il secondo anno di Conte a Napoli, soprattutto senza Lukaku per 4 mesi?

“Il calcio lo ha inventato il diavolo: mandi via Raspadori e Simeone, e poi ti si fa male Lukaku… Conte non è stato fortunato, la perdita è pesantissima e si deve tornare sul mercato per prendere un centravanti nuovo, ma io punto su Lucca: Udine non è uguale a Napoli, serve tempo per abituarsi ai carichi di un allenatore così esigente, ma è giovane e può spaccare. Ha una occasione e, alle spalle, un campione come De Bruyne.”

Lui e l`eterno Modric cosa portano al nostro calcio?

“Classe infinita, esperienza e anche richiamo mediatico perché tutti vogliono vederli, segno che la Serie A conta sempre di più. De Bruyne ha lasciato Guardiola per Conte ed è una scelta significativa: con Antonio si lavora il doppio o il triplo, vuol dire rimettersi in gioco a oltre 30 anni. Per Modric ho chiesto direttamente al mio amico Bernardo Corradi, ora collaboratore di Allegri: mi ha detto che i primi palloni in allenamento li ha giocati tutti no-look, di esterno. Da non crederci. Con lui il Milan ha fatto un colpo enorme perché l`età a questo livello non conta.”

Quanto conta, invece, il rientro in rossonero di Allegri?

“Il Milan aveva bisogno di rimettersi in ordine e ha preso il miglior allenatore possibile per riuscirci: Allegri dà tranquillità, conosce la pressione, sa come si vince. Vedremo come si adatterà Boniface, ma Max è anche l`uomo giusto per tirare fuori il meglio da Leao. Questo deve essere il suo anno, quello della continuità e non solo dei lampi.”

Massimiliano Allegri, allenatore del Milan

La Juve sembra ancora un`incognita: la vede da Scudetto?

“Prima di tutto, dovrebbe prendere Kolo Muani: sarebbe un colpo importantissimo per stare in alto e dimenticare lo scorso campionato orribile. In America li ho visti bene, aggressivi, segno che è stato giusto confermare Tudor: è uno juventino vero e poi non puoi cambiare allenatore ogni anno… La rosa è da migliorare e c`è la grana Vlahovic — non si capisce se va o resta —, ma molto dipenderà dalla resa di David, centravanti top.”

Qual è la scommessa più intrigante del campionato?

“Gasperini a Roma, e di conseguenza vedere cosa farà l`Atalanta senza di lui e con Juric. È stato bravo Ranieri a convincerlo, ma Gasp va accontentato sul mercato: lo sappiamo, pretende giustamente giocatori funzionali. A Bergamo, invece, mi aspetto molto da Daniel Maldini: ha fisico e tecnica non comune.”

Bologna, Fiorentina, Lazio, Como pieno di risorse: quale si inserirà in vetta?

“Intanto è bello che siano tornati al loro posto sia Sarri che Pioli. La Viola ha Dzeko che porta mentalità e gol, oltre che quella bestia di Kean: mi aspettavo che qualcuno dall`estero comprasse Moise perché è esploso definitivamente. Il Bologna ha Italiano, uno dei migliori in circolazione, e la Lazio è piena di buoni giocatori. Da queste squadre mi aspetto uno scatto Champions. Il Como non è più una sorpresa, ma una realtà: per l`Europa, ma arrivare tra le prime 4 è dura. Anche in fondo alla classifica è una bella bagarre: non sarà facile per nessuno vincere a Pisa, Cremona o Lecce.”

Lei, al posto di Leoni, a 18 anni, sarebbe andato al Liverpool col rischio di non giocare?

“Il mondo è cambiato, non c`è più il concetto di `estero`, ma ci si muove tra campionati in Europa senza problemi. Leoni è il futuro e la domanda su di lui è un`altra: perché non lo hanno preso né Juve, né Milan, né Inter e neppure il Napoli? Io mi aspetto che i migliori vadano là, come succedeva un tempo. Ne beneficerebbe la Nazionale.”

Chi è il centravanti azzurro?

“Dopo tempo ne abbiamo due che segnano, Kean e Retegui, anche se è andato via. Perché usarne solo uno, se possiamo metterne due, poi adatti il resto. E alle loro spalle arrivano altre forze fresche, Pio e anche Camarda, che può essere una sorpresa a Lecce. L`importante è prendersi questi Mondiali con Gattuso, che dà appartenenza e identità.”

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