Ventola Parla: La Tensione con Vieri e i Ricordi con Ronaldo

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Nicola Ventola ha recentemente commentato il pubblico dissidio che lo vede coinvolto assieme a Christian Vieri, Antonio Cassano e Daniele Adani, una questione che, a suo dire, rimane ancora estremamente attuale e dibattuta. In un`intervista rilasciata a gazzetta.it, Ventola ha espresso il suo profondo rammarico per la rottura di un`amicizia che durava da ben venticinque anni con Vieri, rivelando apertamente che i due ora non si scambiano nemmeno un saluto quando si incontrano.

Tuttavia, da persona profondamente pacifica quale sono, credo fermamente che il tempo, con la sua inesorabile forza e la sua capacità di lenire ogni dolore, saprà curare anche queste ferite.

Il Rimpianto del «5 Maggio» e il Mancato Esordio in Nazionale

Tra i suoi più grandi rimpianti professionali, Ventola menziona non solo il mancato e tanto desiderato debutto in Nazionale, ma anche il famigerato «5 maggio» – il giorno in cui la sua squadra, l`Inter, perse lo Scudetto in modo incredibilmente inatteso e doloroso all`ultima giornata. Ricorda vividamente come l`intera squadra si sentisse già mentalmente vincitrice, avendo persino preparato maglie celebrative e telecamere per immortalare quello che avrebbe dovuto essere un trionfo storico.

Ventola descrive con emozione le lacrime del suo grande amico Ronaldo e quelle dei tifosi all`aeroporto, un`immagine straziante che rimane indelebile nella sua memoria. Si chiedevano tutti con incredulità: «Ma perché proprio a noi?». E non dimentica l`aggressione subita da Gresko in quella circostanza, il quale il giorno successivo fu salvato solo grazie al tempestivo intervento della polizia.

L`Indissolubile Amicizia con Ronaldo

Ventola sottolinea con orgoglio la sua stretta e fraterna amicizia con Ronaldo, il «Fenomeno», definendolo un vero e proprio fratello. Condivide aneddoti divertenti che illustrano la personalità unica e carismatica del fuoriclasse brasiliano: come una volta in Brasile, vedendo che nessuno si preoccupava di controllare il passaporto di Ventola all`aeroporto, Ronaldo scherzò dicendo con un sorriso: «Io qui sono come il Papa a Roma».

Un altro episodio memorabile risale a una partita contro lo Spartak, quando Ronaldo insistette ostinatamente per passargli la palla di tacco per un tiro in porta, nonostante le perplessità di Ventola. Ventola ricorda di avergli detto con un pizzico di apprensione: «Vedi che io non sono Ronaldo, se la tiro in curva mi fischiano!». Ma, contro ogni aspettativa, tutto andò per il meglio, e Ventola segnò un gol incredibile, frutto di quella giocata geniale.

Ronaldo, secondo Ventola, era sempre così: sapeva infiammare i tifosi come un vero direttore d`orchestra, amava prendere di mira il povero Taribo West con decine di «tunnel» durante gli allenamenti e si disinteressava completamente delle diete, vivendo il calcio con una gioia, una spensieratezza e un talento contagiosi che lo rendevano unico.

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