
Una svolta epocale per il calcio italiano: a partire dalla Serie A, gli arbitri annunceranno in diretta al pubblico le decisioni del VAR, un cambiamento storico che ha richiesto intense preparazioni estive.
Come uno scultore che anelava alla voce della sua creazione, il designatore arbitrale ha finalmente `dato parola` ai suoi direttori di gara. Con l`inizio della Serie A di sabato, quasi un secolo dopo l`avvento del cinema sonoro (1927), anche il mondo arbitrale abbandonerà il silenzio. Le decisioni del VAR verranno comunicate in tempo reale a tutto lo stadio. Un`impresa tutt`altro che banale, come emerso dalle simulazioni nel ritiro di Cascia: le prove hanno rivelato impacci, voci incerte e l`emozione tipica di un `saggio scolastico`. Immaginate la sfida di fronte a 80.000 spettatori in un derby, un vero e proprio debutto alla Scala. Chi sarà il primo a fare la storia? La paura più grande è quella di balbettare e scatenare un`ondata di risolini imbarazzanti.
È facile immaginare un`estate di esercizi intensi, forse con un microfono da karaoke in mano, mimando il `quadrato` del VAR davanti ai parenti o ripetendo ossessivamente l`annuncio, un po` come Colin Firth nel `Discorso del Re`. Non è solo questione di tecnica, ma anche di carattere. Un istrione come Collina, per esempio, avrebbe declamato le sue decisioni con la potenza di un Vittorio Gassman. Per facilitare gli arbitri, il designatore Rocchi ha standardizzato una serie di formule, quasi un navigatore satellitare per il campo. Ma col tempo e la pratica, vedrete che gli arbitri si scioglieranno, arrivando forse a interpretazioni più `teatrali` e personali. Pensiamo a scenari shakespeariani (`Movimento congruo o non congruo? Questo è il dilemma. Non congruo: rigore!`) o a orazioni ciceroniane: `Fino a quando, simulatori, abuserete della nostra pazienza? Si è tuffato, niente rigore!`. Sipario! Lo spettacolo ha inizio. Buon campionato, cari arbitri.
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