
Il numero 1 al mondo si separa improvvisamente da preparatore e fisioterapista dopo soli 9 mesi.

La mancata presenza di Marco Panichi al torneo di Halle era inizialmente passata quasi inosservata; poteva sembrare una semplice pausa dopo le fatiche del Roland Garros, con l`intenzione di ricongiungersi al team a Wimbledon. A fianco di Jannik Sinner, eliminato al secondo turno da un Bublik in forma smagliante (poi vincitore del torneo), erano presenti Darren Cahill e Ulises Badio, il fisioterapista che, insieme al preparatore romano, collaborava con il team del numero 1 del mondo da settembre dell`anno precedente.
Tuttavia, quando all`inizio della settimana di Wimbledon Sinner è comparso in campo unicamente con i suoi due coach, Simone Vagnozzi e Darren Cahill, e l`osteopata Andrea Cipolla (che segue Jannik specialmente nei cambi di superficie stagionali), hanno iniziato a circolare le prime voci di una rottura con lo staff dedicato alla preparazione fisica. Indiscrezioni poi confermate ufficialmente anche dall`entourage di Sinner.
Si tratta di un cambiamento repentino, quasi uno scossone all`interno di una squadra già provata dai tre mesi di sospensione legati al caso Clostebol. In realtà, un certo malcontento covava già da tempo, forse accentuato proprio al rientro in campo di Sinner dopo la scadenza della squalifica. Sulla competenza e la preparazione di Panichi e Badio, che hanno lavorato per anni con Novak Djokovic, atleta che ha fatto della cura maniacale del fisico un punto di forza, nessuno nutre dubbi.
Pare che la causa principale della separazione sia da ricondurre a divergenze di carattere e di stile. Jannik non avrebbe gradito alcune apparizioni pubbliche o interviste rilasciate dal preparatore senza previo accordo al termine della squalifica. Nulla di compromettente o rivelatore di segreti, ma a questo livello di esposizione e professionalità, anche un piccolo disallineamento può generare tensioni. Sinner, la cui carriera è sempre stata improntata alla massima riservatezza, non avrebbe apprezzato un eccesso di visibilità da parte dei suoi collaboratori.
Nonostante ciò, Jannik era soddisfatto del lavoro tecnico e fisico svolto con il duo italo-argentino, come lui stesso ha confermato anche dopo la finale del Roland Garros, dove ha resistito in campo per oltre cinque ore senza accusare problemi fisici. Come accade spesso nelle relazioni, la convivenza è diventata progressivamente insostenibile, e la dolorosa sconfitta di Parigi potrebbe aver rappresentato il punto di non ritorno. La tempistica, a ridosso di uno Slam cruciale per riscattare la delusione francese, forse non è la più azzeccata. Evidentemente, la situazione era giunta a un bivio inevitabile. Dato che Panichi e Badio lavorano insieme da molto tempo, interrompere il rapporto con entrambi è apparsa la scelta più coerente per Jannik, che ha preso questa decisione in piena autonomia.

E adesso? Oggi stesso, Sinner dovrebbe confermare la decisione di interrompere il percorso con Panichi e Badio, anche se probabilmente senza dilungarsi sui dettagli. Per la durata del torneo di Wimbledon, sarà l`osteopata Cipolla a supportarlo. Tuttavia, è quasi certo che la posizione di preparatore atletico non rimarrà vacante a lungo.
Panichi e Badio erano entrati nel team dopo che Jannik aveva concluso la collaborazione con Umberto Ferrara e Giacomo Naldi, anch`essi coinvolti nel caso di negligenza che portò alla nota squalifica di tre mesi concordata con la Wada. Ai tempi in cui Sinner si allenava all`Accademia di Bordighera sotto la guida di Riccardo Piatti, lo sviluppo del suo fisico era affidato a un`altra solida coppia di professionisti del settore: il fisioterapista Claudio Zimaglia e il preparatore Dalibor Sirola. Quest`ultimo, tra l`altro, è stato fondamentale nel recupero di Alexander Zverev dopo il grave infortunio alla caviglia di tre anni fa. Curiosamente, Zimaglia e Sirola si trovano ora a Wimbledon per lavorare proprio con Novak Djokovic.
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