Walter Sabatini, ex direttore sportivo della Roma, ha rilasciato un`intervista dove ha approfondito il suo rapporto e il periodo romano di Luis Enrique. Fu proprio Sabatini l`artefice dell`arrivo del tecnico spagnolo sulla panchina giallorossa nel lontano 2011, lanciandolo nel calcio professionistico dopo l`esperienza con il Barcellona B.
Sabatini ha espresso profondo affetto e stima sia per l`uomo che per l`allenatore. Ha raccontato di come Luis Enrique gli fu segnalato e di aver poi inviato Ricky Massara e Pasquale Sensibile a visionare alcune partite del Barcellona B. I due tornarono entusiasti dal suo stile di gioco e dal suo approccio.
Riguardo al perché l`esperienza di Luis Enrique a Roma non abbia funzionato, Sabatini è categorico: “L`ambiente non lo ha trattato decorosamente”. Ha aggiunto che c`era chi lo apostrofava persino con nomignoli sminuenti, come “Stanlio”, e che questo trattamento lo rattristò profondamente. Nonostante i tentativi di Sabatini stesso, Franco Baldini e James Pallotta di convincerlo a rimanere, l`allenatore spagnolo fu irremovibile nella sua decisione di lasciare.
L`ex DS traccia un paragone significativo: suggerisce che se a Roma Luis Enrique avesse trovato lo stesso livello di fiducia che ha poi ricevuto altrove, ad esempio al PSG, l`esito della sua avventura sarebbe stato completamente diverso.
Tra i momenti difficili dell`inizio stagione viene ricordata l`eliminazione nei playoff di Europa League contro lo Slovan Bratislava nell`agosto 2011. Sabatini ha anche toccato l`argomento legato al giocatore Valerio Verre, sottolineando come, nonostante episodi che fecero discutere, Verre sia poi diventato un calciatore valido e come la scelta di Luis Enrique di schierarlo, a volte persino al posto di un`icona come Francesco Totti, fosse un segnale della sua visione e coraggio tattico.
