
Frederic Massara, tornato a Trigoria dopo circa sei anni, si ritrova a dover affrontare lo stesso compito che svolgeva in questo periodo estivo con Walter Sabatini: generare plusvalenze per chiudere il bilancio al 30 giugno in linea con le richieste UEFA stabilite dal settlement agreement. Per la seconda volta, dopo l`esperienza conclusa nel 2018, la Roma si trova in questa situazione. Sebbene gli obblighi siano formalmente differenti, la necessità fondamentale è la stessa: cedere giocatori per incrementare rapidamente il fatturato.
Inizialmente, la soluzione sembrava potesse arrivare dalla cessione di Angelino, ma l`operazione, seguita dal suo predecessore, è sfumata (anche a causa della scadenza anticipata del 10 giugno, legata al mercato del Mondiale per Club). Ora, la situazione non è del tutto chiara, con ipotesi che vanno dalla somma di diverse cessioni di minor entità per raggiungere la cifra necessaria, fino a una vendita più rilevante come quella di Evan Ndicka. In una Roma che raramente è andata oltre il quinto posto in classifica, difficilmente ci sono calciatori considerati assolutamente insostituibili. L`aspetto cruciale di una cessione è avere le idee ben definite su come rimpiazzare il giocatore in uscita. Pertanto, vendere il difensore ivoriano non rappresenterebbe di per sé un guaio insuperabile; diventerebbe problematico se, nel tentativo di ottenere la valutazione desiderata, ci si ritrovasse nuovamente impelagati nel meccanismo degli scambi di giocatori.
Si è infatti parlato di un possibile affare con l`Olympique Marsiglia che coinvolgerebbe anche il nome di Ismaël Koné, giocatore che Massara ha avuto in prestito al Rennes proprio dalla squadra di De Zerbi. Nel precedente periodo sotto monitoraggio UEFA, gli scambi – che è opportuno ricordare essere sempre due operazioni distinte – hanno rappresentato a volte una soluzione rapida, ma hanno spesso contribuito a peggiorare il quadro generale. Questo accadeva perché le valutazioni venivano spesso fissate in modo da limitarsi a spostare le difficoltà economiche anziché risolverle in modo strutturale. Sarebbe di vitale importanza che la Roma si adoperasse per sanare questi problemi che da anni limitano la sua operatività sul mercato, forse anche più della differenza di ricavi rispetto a club che partecipano regolarmente alla Champions League.
L`attuale gestione della Roma ha dimostrato in più occasioni – purtroppo – di affidarsi a soluzioni rapide che si rivelano, in ultima analisi, poco efficaci in diversi contesti. Da questo punto di vista, non sarebbe sorprendente assistere nuovamente all`applicazione di certi stratagemmi per ottenere un sollievo, seppur temporaneo, dalle fastidiose limitazioni imposte dalla UEFA. L`auspicio è invece che queste prescrizioni vengano considerate il punto di partenza per un cammino concreto verso una maggiore sostenibilità finanziaria. Ogni scelta ha il suo peso; sarà fondamentale prendere quelle giuste.