
Ragioni tecniche, comportamentali e persino razziali: i casi in cui le trattative sono fallite per l`opposizione dei sostenitori.

La voce del popolo, nel calcio come in altri ambiti, può avere un peso determinante sulle decisioni dei club, anche nell`era moderna del calciomercato. Il progresso sociale ha contribuito a delineare nuove forme di protesta, rendendole più civili nella loro espressione e più significative nella loro essenza.
Tra i casi più recenti di trattative sfumate a causa della ferma opposizione della tifoseria, spiccano quelli di Shon Weissman, contestato per posizioni legate al conflitto in Palestina, e di Thomas Partey, la cui reputazione era macchiata da accuse di violenza sessuale. Questi episodi evidenziano come la sensibilità e i valori morali dei sostenitori possano bloccare anche affari tecnicamente vantaggiosi.
Ma la storia del calciomercato è costellata di numerosi altri esempi in cui l`opposizione dei fan ha fatto saltare accordi apparentemente conclusi. Tra questi si annoverano i tentativi falliti di Marko Arnautovic al Manchester United, El Hadji Diouf al West Ham, Maickel Ferrier all`Hellas Verona, il clamoroso scambio Fredy Guarin-Mirko Vucinic tra Inter e Juventus, il possibile approdo di Paul Pogba al Paris Saint-Germain, Ronny Rosenthal all`Udinese e Dejan Stankovic alla Juventus. Tutti casi che testimoniano il potere, a volte inaspettato, della piazza.