L`allenatore, alla sua terza stagione con i biancorossi: «In nessun altro posto avrei potuto lavorare così. Spero di affrontare subito Palermo o Venezia alla prima giornata.»

La conferma di Davide Possanzini sulla panchina del Mantova, qualche mese fa, sembrava tutt`altro che scontata. Eppure, nonostante il valzer di allenatori in Serie A e B, la guida tecnica biancorossa è rimasta invariata.
Nessuno ha cercato l`allenatore?
«Sì, ho avuto dei contatti, ma mi sono subito convinto che rimanere qui fosse la decisione più giusta. Avevo preso un impegno all`inizio del percorso, avevamo un progetto triennale. E la società si è dimostrata eccezionale.»
Il presidente Filippo Piccoli, inizialmente dubbioso, è ora il più soddisfatto di questa conferma.
«Sia il presidente Piccoli che il direttore Botturi mi hanno sempre supportato, anche nei momenti critici. Credono nel mio lavoro, e so di poter operare al meglio qui. Non sono certo che altrove avrei trovato un ambiente così favorevole. Quando ho telefonato al presidente per comunicargli la mia permanenza, pensava volessi salutarlo per andarmene. Invece, grande felicità per tutti!»
Aveva espresso il desiderio di un`esperienza internazionale.
«Ci sarà occasione più avanti.»

Quindi, Mantova non è affatto un ripiego…
«Temo che possa trapelare questo messaggio, ma non è così. Il Mantova è sempre stata la mia priorità. Nessuna delle altre opportunità che ho valutato si è concretizzata perché considero il Mantova un progetto di maggiore rilevanza.»
Dopo una promozione entusiasmante e una tranquilla salvezza, si tratta di un nuovo inizio o di un`ulteriore fase di crescita?
«Dobbiamo definire la nostra identità. La Serie B è stata una novità per molti, ora è tempo di maturare.»
Alcuni pilastri della squadra hanno lasciato il club.
«Stiamo valutando la direzione da intraprendere. Burrai è ancora con noi e deve prendere una decisione; è il capitano e gode di grande stima, ma data la sua età, non possiamo fare affidamento esclusivo su di lui: se dovesse rimanere, sarà consapevole di giocare meno. Redolfi, Panizzi e Muroni sono in procinto di partire, mentre Brignani si è trasferito in Spagna, in una squadra con ambizioni di promozione in Liga: questo ci riempie d`orgoglio.»
Oggi lo scouting non conosce più confini.
«I calciatori devono comprendere che il palcoscenico è ormai globale e devono cambiare mentalità. Solitamente si privilegia il compenso economico, poi il prestigio del club e infine la proposta tattica; ma ora quest`ultima è cruciale, poiché uno scouting efficace può spalancare opportunità significative.»

Il «nuovo» Mantova adotterà ancora il modulo 4-2-3-1?
«In linea di massima sì, ma nel corso della stagione si varierà. Come l`anno scorso, poiché gli avversari analizzano il nostro gioco: è fondamentale lavorare sui principi e poi adattarsi di volta in volta.»
Come è cambiata la Serie B rispetto ai suoi tempi da calciatore (338 presenze)?
«Oggi regna un maggiore equilibrio. In passato, la differenza la facevano principalmente i singoli giocatori; ora è l`organizzazione di gioco a essere determinante. Tuttavia, stiamo evolvendo verso un modello in cui il talento deve emergere al meglio all`interno di una struttura organizzata per vincere le partite. Il Sassuolo della scorsa stagione, a tratti inarrestabile, ne è un chiaro esempio.»
Nella prossima Serie B, la lotta per la salvezza sarà più avvincente di quella per la promozione in Serie A?
«Molte squadre si stanno rafforzando significativamente; ci sarà un`intensa pressione fino all`ultimo. Numerosi episodi risulteranno decisivi e ogni singolo punto farà la differenza. Escluse 3-4 squadre, con tutte le altre si potrà competere. Questo è il fascino del campionato.»
C`è qualche novità che la incuriosisce in particolare?
«Noto molti allenatori estremamente competenti, il che rende ogni partita una sfida. Sono incuriosito dalle `nuove` squadre, sia quelle retrocesse che quelle neopromosse: sono loro a influenzare le dinamiche generali, sarà interessante vedere come si adatteranno alla categoria.»

Sarà un ex contro due squadre. La prima, il Palermo: è la grande favorita?
«Considerando la rosa che stanno allestendo, direi di sì. Spero che Inzaghi non mi lanci maledizioni…» (ride)
La seconda sfida sarà contro la Sampdoria, che al momento sembra la squadra in maggiore difficoltà.
«Mi dispiace molto per loro. Conosco bene quell`ambiente; indossare quella maglia non è da tutti, e mi addolora vederla in questa situazione. Sono lieto che sia rimasta in Serie B e spero che torni presto a essere una protagonista del calcio italiano.»
Secondo lei, tra Aquilani, Bianco e Possanzini, per chi farà il tifo il vostro mentore De Zerbi?
«Credo sia felice di vedere in questo campionato tre colleghi che sono cresciuti professionalmente con lui; mi farebbe piacere se venisse ad assistere a una delle nostre partite.»
Il 30 a Mantova verrà svelato il nuovo calendario: contro chi le piacerebbe iniziare la stagione?
«Una squadra forte e impegnativa, ma in casa. Diciamo Palermo o Venezia, un bel banco di prova fin da subito.»
