Milan e Inter: Strategie di Mercato a Contrasto

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I due club cambiano linea, e chissà che all`incrocio dei due percorsi non trovino la ricetta vincente

In biologia, la muta è un “cambiamento che di solito si risolve in una funzionale sostituzione o in un rinnovamento periodico”. Cambiare pelle si può, a volte si deve: per adattarsi meglio a condizioni ambientali mutate, perché è l`unico modo per sopravvivere, o evitare il declino. Inter e Milan sono due entità alle prese con una (simmetrica) mutazione, una trasformazione profonda che va ben oltre i nomi che entrano o escono dal mercato. Questa potrebbe arrivare a cambiare qualcosa di più complesso come l`identità stessa. Un po` per scelta e un po` per necessità, la squadra più `anziana` del campionato scorso e quella che (ormai tre anni fa) ha vinto lo scudetto con la rosa più giovane hanno intrapreso percorsi opposti.

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Chivu contro Allegri

I due allenatori in panchina (Cristian Chivu e Massimiliano Allegri) rappresentano perfettamente questo cambio di rotta. È interessante capire come si è arrivati fin qui: l`Inter, che dai tempi di Conte ha puntato su una squadra “instant team” (con costi elevati), ha dovuto accelerare il processo dopo la sconfitta nella finale di Champions e il traumatico addio a Inzaghi e ai suoi schemi poco flessibili. Ora si capisce come la scelta di Chivu abbia perfettamente senso: se la volontà della proprietà Oaktree e della dirigenza è ringiovanire, lanciare i giovani e, magari, ottenere plusvalenze future, quale allenatore migliore di quello che ha guidato la Primavera? Pio Esposito e Valentin Carboni sono `figli` suoi, Bonny lo ha allenato al Parma, e Sucic che si mette in mostra al Mondiale per club mentre Calhanoglu torna a casa infortunato è l`immagine simbolo della metamorfosi in corso. L`avvio del progetto Under 23 completa il quadro.

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Juventus`s head coach Massimiliano Allegri during Serie A soccer match between Juventus and Atalanta at the Allianz Stadium in Torino, north west Italy - Saturday, March 10, 2024. Sport - Soccer . (Photo by Marco Alpozzi/Lapresse)

Milan, Scelte e Debolezze

Il Milan ha preso la strada opposta; per anni, Elliott e RedBird (fondi di investimento come Oaktree) hanno imposto una linea aziendale chiara: controllo sul monte stipendi, preferenza per giocatori da valorizzare. È vero che così ha vinto uno scudetto (strappato proprio all`Inter), ma è anche vero che l`ultimo campionato si è chiuso a 19 punti dal Napoli capolista. Il problema del Milan non è stata tanto la giovane età degli acquisti (il talento non ha età), quanto una serie di scelte sbagliate unite a debolezze societarie, in parte corrette con l`arrivo di un ds come Igli Tare. Ma adesso c`è bisogno di ricostruire in fretta. L`obiettivo principale è assicurarsi il minimo garantito dell`ingresso in Champions: ecco quindi che anche la proprietà accoglie il cambio di linea, senza però rinunciare all`attenzione ai conti (da qui la cessione di Reijnders). La scelta di Allegri dice tutto: non è un allenatore da inizio ciclo, è uno da “qui e ora”, ha detto sì al 40enne Modric, gli piace l`esperienza di Xhaka, guarda con sospetto i profili meno strutturati, che ha sempre usato con parsimonia in carriera. Non c`è una via giusta, naturalmente, e in fondo la stessa “vecchia” Inter ha perso dalle giovani leve del Psg ma ha battuto i “genietti” del Barcellona. Ce n`è di sicuro una sbagliata: non cambiare mai idea e non reagire alle circostanze mutate (e chissà che all`incrocio dei due percorsi opposti le due milanesi non si trovino a metà strada in quel mix tra giocatori di esperienza e giovani che da sempre è la ricetta per vincere).

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