
Luca Rossettini, il nuovo allenatore della Roma Femminile, ha rilasciato le sue prime dichiarazioni ufficiali ai microfoni del club. Ha espresso grande onore e soddisfazione nell`entrare a far parte di una società così prestigiosa: “Per me è un onore far parte di questa grande famiglia, un club importante, storico, la squadra della capitale. Rappresenta un grande passo sia a livello personale che professionale”.
Rossettini ha spiegato che il calcio femminile lo ha in realtà “accompagnato fin dagli inizi”, ricordando di aver giocato da bambino con una ragazza che poi ha raggiunto la nazionale. Ha avuto altri contatti negli anni, ma l`avvicinamento di tecnici stimati come Max Canzi (ora alla Juventus femminile) e Andrea Soncin (alla guida della Nazionale) al settore lo ha particolarmente ispirato. Li conosce bene (Canzi era un collaboratore di un suo ex allenatore, Soncin un avversario in Primavera) e vedere il loro percorso lo ha spinto a seguire e apprezzare di più questo mondo. Il fattore determinante, tuttavia, è stata la “condivisione di valori” trovata nei colloqui con la dirigenza giallorossa, che ha definito “una boccata d`aria fresca”.
Con un importante bagaglio da ex difensore (con squadre come Genoa, Cagliari, Torino), Rossettini ritiene che aver giocato ad alti livelli fino a soli cinque anni fa gli permetta di comprendere a fondo le esigenze delle giocatrici in campo e cosa sentano il bisogno di ricevere. Spera che questo aspetto possa facilitare il suo compito. L`esperienza da calciatore è fondamentale per trasmettere alle ragazze l`importanza della “cura dei particolari”, quegli elementi che a suo dire “possono fare la differenza ad alto livello e cambiare le sorti delle partite”. Sul campo, ama condividere aneddoti e “particolari del mestiere” che possono tradursi in vantaggi nel gioco.
Il tecnico ha anticipato che qualcosa cambierà rispetto alla scorsa stagione, considerando l`arrivo di nuovi elementi che modificano le dinamiche di gruppo. Intende inserirsi valorizzando il lavoro precedente, introducendo gradualmente i suoi principi. La sua filosofia di gioco è “un po` offensiva”; predilige squadre “aggressive” che puntino a “dominare le partite dall`inizio alla fine”. Questo non significa solo possesso palla (pur ritenendolo importante per la confidenza delle giocatrici), ma avere costantemente lo “sguardo rivolto alla porta”. Ha sottolineato che “Il gol è la parte veramente gioiosa del gioco”, indicando come obiettivo primario “fare tanti gol e portare tante giocatrici in fase offensiva”.
Rossettini ha un “ricordo incredibile” legato al tifo romano, risalente al suo esordio su una panchina di Serie A nel settembre 2007 all`Olimpico. Ha vividamente presente l`immagine del “popolo giallorosso che cantava l`inno”, un momento che descrive come “veramente indelebile, forse più vivo e più vivido del mio esordio veramente in campo”. Considera questo ritorno a Roma come un evento di “sicuro valore” e “sinceramente non vede l`ora di entrare in campo” per risentire il calore e l`incitamento dei tifosi per le ragazze.
L`aspettativa principale è quella di “non deludere le aspettative” della dirigenza, che lo ha “cercato” e gli ha dimostrato grande fiducia. Questo, per lui, significa “responsabilità, massima professionalità” e l`impegno a ripagare la fiducia concessa. È convinto di poter dare un contributo importante alle giocatrici e si impegnerà a farle sentire “protagoniste”, considerando ogni partita come il terreno per raggiungere gli obiettivi che la squadra e la società sognano.