L’Inter, Calha e Lautaro: certe crepe rischiano di vedersi anche in campo

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Preview L’Inter, Calha e Lautaro: certe crepe rischiano di vedersi anche in campo

Il turco e il capitano nerazzurro si sarebbero chiariti, ma Chivu deve comunque trovare nuove soluzioni

Oltre le qualità tecniche indiscusse di Hakan Calhanoglu – un centrocampista tra i migliori in Serie A e in Europa, capace di interpretare il ruolo di regista con visione e agonismo, paragonabile per impatto a top player come Rodri o Vitinha, e versatile nel giocare al fianco di Barella o Mkhitaryan – c`è una questione che turba la serenità dell`Inter: la lite scoppiata tra il turco e il capitano Lautaro Martinez, anche con il coinvolgimento delle rispettive compagne. Nonostante le ottime prestazioni che hanno permesso a Calhanoglu di “moltiplicare” il valore dell`Inter, e l`esaltazione del suo gioco da parte di Inzaghi (dopo l`esperimento di Gattuso al Milan), i recenti screzi tra i due giocatori, avvenuti a distanza tra Charlotte e Istanbul, gettano un`ombra sulla possibilità di una convivenza futura. Sebbene Calhanoglu, reduce da qualche problema fisico, resti un elemento prezioso (una sua partenza richiederebbe un sostituto con caratteristiche diverse, più “mezzala” che “trequartista arretrato” come Ederson), il vero nodo è l`impatto che questa frattura personale avrà sullo spogliatoio e sulle dinamiche di squadra.

Sebbene le tensioni tra compagni di squadra non siano una novità nel calcio (si pensi ai litigi in allenamento alla Lazio o al noto dualismo Brozovic-Icardi all`Inter, dove comunque il campo appianava tutto), la divergenza tra Lautaro e Calhanoglu sembra andare oltre una semplice lite di nervi. Ciò che si sarebbero detti, infatti, toccherebbe temi centrali come l`impegno, il sacrificio per la squadra e la volontà di restare o meno nel club. È probabile che l`episodio sia stato innescato dalla delusione per il risultato contro il Fluminense e amplificato dalla distanza e dalla rabbia del momento, ma le parole scambiate riflettono un malessere più profondo, forse non indirizzato solo a Calhanoglu. In teoria, una cessione del giocatore turco risolverebbe il problema della loro coesistenza (anche senza il rischio di incrociarsi in coppe, dato che il Galatasaray non si è qualificato), ma al momento la situazione di mercato di Calhanoglu appare ferma.

Nonostante le voci di un interesse del Galatasaray, che però sembra privo delle risorse per un affare importante come Osimhen, non ci sono al momento altri club interessati a Calhanoglu. L`Inter sarebbe disposta a cederlo, anche per una cifra inferiore ai trenta milioni, ma non certo gratuitamente; in caso contrario, il giocatore, sotto contratto per altre due stagioni, rimarrebbe. La società valuterà la situazione finanziaria a fine stagione. Ufficialmente, Lautaro e Calhanoglu hanno avuto contatti, ma non è chiaro se si sia trattato di una vera e propria conversazione o solo di uno scambio di messaggi. Un “chiarimento” che, a quanto pare, non è bastato a distendere gli animi, con i due giocatori ancora distanti (sia geograficamente in vacanza che emotivamente). La grande incognita resta l`impatto di questa tensione sulla loro collaborazione in campo, un grattacapo in più per il nuovo tecnico Chivu.

Il compito di Chivu è già arduo: risollevare il morale di una squadra prostrata dalla sconfitta in finale il 30 maggio, ringiovanire un gruppo l`età media elevata e implementare nuove strategie tecnico-tattiche. In sintesi, creare un`Inter con un`identità rinnovata, forse anche più marcatamente diversa dalla precedente gestione Inzaghi di quanto lo fosse quella di Inzaghi rispetto a Conte. Un conflitto interno tra giocatori chiave è l`ultima cosa di cui avrebbe bisogno. La società dovrà intervenire per gestire la situazione prima che degeneri. La convivenza è possibile? Permane un forte dubbio. L`impressione è che la partenza di Calhanoglu accontenterebbe tutti: Lautaro, il club (che lo considera sul mercato) e il giocatore stesso, la cui testa sembra già altrove. Tuttavia, se rimanesse, Lautaro dovrebbe comunque affrontare e chiarire le sue critiche post-Fluminense anche con gli altri compagni di squadra coinvolti.

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