
I Princìpi del Nuovo Tecnico Giallorosso si Manifestano Già nell`Esordio
Il sistema di gioco di Gasperini ha rapidamente messo radici a Trigoria e all`Olimpico. La vittoria contro il Bologna ha acceso l`entusiasmo tra i tifosi giallorossi. La prima uscita della Roma sotto la guida di Gian Piero Gasperini ha rispecchiato esattamente le aspettative: una squadra aggressiva, intensa, ben organizzata e dinamica nel cambio di posizioni. Ottenere tali risultati in così breve tempo non era scontato, come testimonia il sorriso soddisfatto del tecnico a fine partita dopo un debutto così promettente. Gasperini non solo rafforza le capacità fisiche dei giocatori, ma agisce soprattutto sulla loro mentalità, infondendo coraggio e spingendoli a difendere sempre in avanti senza mai arretrare. La Roma ha dimostrato di aver recepito questi principi.
Gian Piero Gasperini sulla panchina della Roma.
Baricentro Tattico: Pressione Alta e Dominio del Gioco
Il baricentro della squadra giallorossa è stato mantenuto costantemente alto, in particolare nella prima mezz`ora, ma con una pressione continua per tutti i novanta minuti, una chiara firma del tecnico. Le figure chiave in questa strategia sono stati Cristante e Koné, che hanno efficacemente bloccato le fonti di gioco del Bologna, mantenendo alta la linea difensiva e dettando l`aggressività. Questa rappresenta la differenza più significativa rispetto alla pur eccellente gestione di Ranieri. Anche con Sir Claudio, la Roma recuperava molti palloni nella metà campo avversaria, ma ciò era principalmente il risultato di una strategia mirata su quando e dove pressare. Generalmente, dopo un primo tentativo di riaggressione, la Roma di Ranieri preferiva ripiegare rapidamente e compattarsi nella propria metà campo (l`anno scorso era solo quattordicesima per passaggi concessi agli avversari prima di un`azione difensiva). Gasperini, invece, ha istituzionalizzato la “caccia all`uomo” in campo avversario, con i difensori centrali che si spingono audacemente oltre la linea di centrocampo.
L`Uomo in Più: Incursioni e Scambi di Posizione
Ciò ci conduce a un`altra caratteristica distintiva delle squadre di Gasperini: il giocatore in più che arriva da dietro. In diverse occasioni, si è osservato Mancini anticipare l`avversario e poi continuare la sua corsa fino a invadere l`area avversaria, trascinando con sé difensori e alleggerendo la marcatura su Ferguson. Ancora più significativo è il fatto che Mancini fosse il centrale del terzetto difensivo: la posizione è secondaria se c`è uno spazio da attaccare. Il calcio di Gasperini non si limita all`aggressione uomo contro uomo, ma include anche elementi di gioco posizionale. Questo implica funzioni interscambiabili e spazi da occupare.
Anche in questo, la Roma ha offerto spunti interessanti: Koné che si allarga a sinistra mentre Angelino si accentra, oppure El Shaarawy più sulla fascia e Koné che si muove verso la posizione del trequartista. Tutto questo serve a creare i caratteristici `quadrilateri` sulle fasce, composti da difensore, mediano, trequartista ed esterno, la formazione geometrica preferita da Gasperini nella fase di costruzione vicino all`area avversaria. L`attacco avviene con numerosi effettivi: esterni, trequartisti, mediani (un palo di Cristante, un`occasione per Koné, il `giallorosso Ederson`), con almeno cinque giocatori nell`area di rigore avversaria. Per un ulteriore salto di qualità, sarà cruciale la capacità nell`uno contro uno offensivo a ridosso dei sedici metri, quella che, per intenderci, possiede un Lookman. E Dybala ha già fornito un assaggio di quanto potrà apportare a questa nuova creatura di Gasperini.
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