Secondo Xavi Hernandez, ex leggenda della Roja e del Barcellona, ora allenatore, la Spagna è destinata a essere una delle pretendenti principali al successo nel Mondiale del 2026. Intervistato da Foot Mercato, Xavi ha affermato:
«La Spagna, fresca vincitrice dell`Europeo, vanta un gruppo coeso che opera sotto la guida di Luis de la Fuente ormai da tempo. Il loro operato è eccellente e possono contare su talenti in ogni reparto, capaci di incidere significativamente. Il roster è ricco di giocatori competitivi ed esperti, molti dei quali hanno già conquistato ogni tipo di trofeo. Sebbene la Coppa del Mondo rappresenti una sfida unica, li ritengo estremamente solidi. De la Fuente sta svolgendo un lavoro superbo e possiede la fiducia necessaria per fare la differenza. L`attacco è dotato di elementi decisivi, il centrocampo è robusto e la difesa coniuga sapientemente esperienza e freschezza giovanile. Sarà un`impresa ardua superare la Spagna.»
Stili di gioco: Club vs Nazionali
Interrogato sulle differenze stilistiche tra nazionali e club di alto livello, Xavi ha risposto:
«Non riscontro grandi diversità. La Spagna, per esempio, adotta un approccio molto simile a quello del Barça e di altre formazioni che ambiscono al possesso palla e a un ruolo di primo piano. Luis de la Fuente non è un tecnico che si accontenta di difendere; la sua filosofia prevede un pressing elevato, il mantenimento del possesso e la costante ricerca del gioco nella metà campo avversaria. È indiscutibilmente un allenatore orientato all`attacco. Va detto che, in determinate circostanze, dimostrano anche un`ottima fase difensiva quando sono in vantaggio, sapendo gestire la partita e ripartire efficacemente in contropiede con talenti come Lamine e Nico. Sono eccellenti anche nelle transizioni, padroneggiando ogni sfaccettatura del gioco. Ma, fondamentalmente, la Spagna è una squadra estremamente offensiva, che punta a dominare e controllare il match. Assistere alle partite della Spagna è un autentico piacere per il pubblico.»
Analogia tra il suo Barça e il PSG di Luis Enrique
Riguardo a possibili analogie tra il suo Barça sotto Luis Enrique e l`attuale PSG, Xavi ha confermato:
«Sì, le similitudini sono notevoli. Entrambe le squadre prediligono il possesso palla e mirano a essere protagoniste in campo. Luis Enrique, ad esempio, è un tecnico che non contempla il ripiegamento difensivo; la sua priorità è un pressing costante per l`intera durata della partita. Certo, ogni allenatore ha la sua visione, come Hansi Flick che adotta una linea difensiva estremamente alta. Tuttavia, l`intento di Barça e Paris Saint-Germain è molto affine.»
Ousmane Dembélé e il Pallone d`Oro
Sulla recente vittoria del Pallone d`Oro da parte di Ousmane Dembélé, Xavi ha commentato:
«Ousmane è sempre stato un calciatore di straordinaria qualità, una caratteristica che avevamo già riconosciuto al suo arrivo al Barcellona. Ne avevamo percepito l`enorme potenziale e ci eravamo impegnati a fondo per garantirgli un ambiente sereno e felice. Ha dimostrato una notevole propensione alla crescita e un`autentica sete di apprendimento, compiendo passi avanti significativi con noi. Successivamente, è giunta l`offerta del Paris Saint-Germain; il suo trasferimento a Parigi ha segnato una vera e propria esplosione del suo talento. Lì è felice, si sente il fulcro della squadra e del progetto. In più, hanno conquistato la Champions League, torneo in cui ha brillato con numerosi gol e assist, rivelandosi un elemento determinante. È un giocatore fenomenale e il Pallone d`Oro è assolutamente meritato.»
