Un Gesto Fraterno e la Saggia Presenza di un Padre Rivelano il Vero Spirito dello Sport, Capace di Unire Ben Prima di Dividere

Marcus Thuram ha brillato in campo contro il Torino, segnando due gol e venendo nominato MVP. La sua gioia era palpabile, amplificata dalla presenza in tribuna del padre Lilian e del fratello Khephren. Marcus li ha cercati con lo sguardo, alzando un braccio, e Khephren ha risposto con orgoglio, mostrando un pollice in su. Lilian, fedele al suo stile, è rimasto impassibile, non mostrando tifo né interagendo con gli allenatori; la sua sola presenza di padre saggio era sufficiente. Una scena toccante, ma non per tutti. Una parte dei tifosi juventini ha criticato aspramente il gesto di Khephren: «Sei un dipendente della Juve! È inaccettabile supportare un avversario diretto per lo scudetto!».
Amore Distorto: Il Vero Senso della Competizione
Questa reazione evidenzia una forma distorta di affetto, un amore tossico. Cosa si aspettavano? Che il compenso economico potesse trasformare Khephren in un «Caino» calcistico? I fratelli Thuram ci hanno invece ricordato il significato autentico della parola «competizione»: dal latino «cum», che significa «insieme». Lo sport, in tal senso, è la ricerca comune di un medesimo obiettivo. Pensiamo a campioni come Sinner e Alcaraz, che si allenano su campi adiacenti e le cui palline si incrociano, per poi scontrarsi agonisticamente in finale. Allo stesso modo, Khephren e Marcus si affronteranno nel prossimo match Juve-Inter, come impone lo sport, ma un amico resterà sempre un amico e un fratello un fratello.
Lilian, sin da bambino, ha vissuto sulla propria pelle il razzismo, venendo etichettato con epiteti dispregiativi. Nonostante sua madre gli dicesse che certe cose non si potevano cambiare, Lilian ha lottato per farlo. Ha trasmesso ai suoi figli che il colore della pelle è irrilevante. E, a maggior ragione, lo sono i colori delle maglie.
