Italia-Estonia: La Prima Nazionale di Gattuso in Campo

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Preview Italia-Estonia: La Prima Nazionale di Gattuso in Campo

L`Italia si prepara ad affrontare l`Estonia in una partita cruciale per le qualificazioni ai Mondiali, segnando il debutto di Gennaro Gattuso alla guida della Nazionale. L`imperativo è vincere, con un approccio pragmatico che privilegia la grinta e la determinazione sull`estetica, per invertire un trend negativo e inseguire la Norvegia nel girone.

Nicolò Barella e Sandro Tonali in azione durante un allenamento a Como, 16 novembre 2024.

Nicolò Barella e Sandro Tonali in azione durante un allenamento della Nazionale.

L`arrivo di Gennaro Gattuso alla guida della Nazionale italiana ha suscitato qualche perplessità tra gli amanti del bel gioco, abituati a tecnici più “filosofici” come Guardiola o Luis Enrique, spesso vincenti e sotto i riflettori. Tuttavia, al di là dei sontuosi ingaggi che solo i top club possono permettersi, ogni squadra ha bisogno di un “Gattuso”: un uomo che, con la sua mentalità da mediano, si è sempre sacrificato per il collettivo. L`Italia, in un momento di grande incertezza e difficoltà, necessitava proprio di una figura così. Non è più tempo per la pura estetica, quella ammirata nel primo ciclo di Mancini e solo in parte rivista con Spalletti. Ora l`imperativo è “vincere, in qualsiasi modo”, un debutto di inaudita sincerità per un commissario tecnico. Gattuso, con la sua proverbiale grinta, ha già messo nel mirino gli avversari norvegesi.

Niente scherzi

Un tempo, affrontare l`Estonia – una nazione modesta, 126esima nel ranking FIFA e battuta dall`Italia in tutti i sette precedenti incontri – sarebbe stata una semplice formalità. Oggi, invece, rappresenta la prima tappa cruciale per rilanciare le ambizioni mondiali, un percorso che si è complicato per la terza volta consecutiva. Una situazione insostenibile per una Nazionale con quattro titoli mondiali. Dal 2018, anno in cui perdemmo l`accesso ai Mondiali russi contro una Svezia apparentemente meno temibile, l`Italia soffre di una profonda insicurezza. Quattro anni dopo, la sconfitta contro la Macedonia fu ancora più umiliante. Da stasera, però, l`Italia dovrà mostrare i denti. Nessuna distrazione: mancare anche i Mondiali del 2026 significherebbe un`assenza prolungata almeno fino al 2030, privando intere generazioni delle emozioni estive legate al torneo. Una prospettiva davvero desolante.

Sei finali da vincere

Il cammino inizia stasera a Bergamo contro l`Estonia, con oltre ventimila tifosi pronti a sostenere gli Azzurri, e proseguirà lunedì con Israele in Ungheria. Si tratta di sei “finali” da qui a novembre, tutte da vincere, possibilmente con un ampio margine di gol. Tuttavia, questo potrebbe non bastare se la Norvegia manterrà il suo attuale ritmo. Il nostro CT è Rino Gattuso, non un mago. Non ci aspettiamo incantesimi, ma un`Italia che combatta con ardore fino all`ultimo, con la maglia sporca e il sudore addosso. Gattuso, pur essendo stato un mediano roccioso, in panchina ha sempre prediletto il gioco, il palleggio e l`attacco. La sua filosofia del “vincere pulito o sporco” non implica certo un atteggiamento difensivo. Dagli indizi emersi durante gli allenamenti e le conferenze stampa, sembra che l`Italia scenderà in campo con due attaccanti centrali e due esterni offensivi. Il CT ha confermato: “Retegui è in ottime condizioni, carico e con grande voglia. Il campionato arabo è impegnativo”.

Moise Kean in campo durante una partita di Nations League tra Germania e Italia, 23 marzo.

Moise Kean in azione durante una partita.

Due attaccanti per il gol

In sintesi: Retegui sarà titolare. Sarà affiancato da Kean in un modulo che, sebbene ufficialmente un 4-2-3-1, potrebbe evolvere in un 4-4-2 o un 4-2-4. Tuttavia, Gattuso ha sottolineato che la tattica non è la sua priorità assoluta; l`aspetto fondamentale è l`atteggiamento della squadra. In difesa, la coppia Calafiori-Bastoni non rappresenta una scelta conservativa, ma piuttosto un segnale della volontà di impostare il gioco fin dalle retrovie. A centrocampo, Barella e Tonali formeranno la diga centrale, richiamando la storica coppia Gattuso-Pirlo sotto la guida di Lippi nel Mondiale 2006. Sulle fasce, Politano agirà a destra con compiti di copertura e spinta, mentre Zaccagni si muoverà sulla sinistra cercando di accentrarsi. I due attaccanti, Kean con i suoi strappi in profondità e Retegui come classico numero 9 d`area, avranno il compito di concretizzare. Dimarco, infine, si unirà all`azione offensiva con le sue incursioni dalla distanza.

Goleada sconosciuta, ma necessaria

Realizzare un gran numero di gol non rientra nella nostra natura, e questo è evidente non solo dai recenti risultati, ma anche dal fatto che il nostro miglior marcatore di sempre, Gigi Riva, detiene il record con 35 reti da oltre cinquant`anni, un primato che, a differenza di quello di Mennea sui 200 metri, non è motivo di vanto. In questa fase, i gol sono cruciali: la Norvegia vanta un vantaggio di 9 punti e una differenza reti di +12, il primo criterio in caso di parità. L`obiettivo è raggiungere lo scontro finale di novembre con la possibilità di effettuare il sorpasso, prima degli eventuali playoff. Attualmente, l`impresa appare disperata; siamo svantaggiati anche a livello psicologico, avendo subito tre gol a Oslo e avendo giocato solo due partite contro le quattro disputate da Haaland e compagni, complice la Nations League. Sembrano più in fuga di quanto non lo siano in realtà. Da stasera, cercheremo di recuperare terreno. “Con umiltà e arroganza”, come ha dichiarato il commissario tecnico. Chissà se esista una filosofia più efficace.

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