
Il nuovo allenatore punta a un gioco più diretto e incisivo, ma i risultati tardano ad arrivare. Il club, però, gli accorda piena fiducia, consapevole che la trasformazione richiede pazienza.
MILANO, ITALIA – 31 AGOSTO: L`allenatore dell`FC Internazionale Cristian Chivu durante la partita di Serie A tra FC Internazionale e Udinese Calcio allo Stadio Giuseppe Meazza.
Cristian Chivu, con la sua esperienza e il suo pragmatismo, continua a seguire i principi appresi in una carriera intensa. Nonostante l`incidente di quindici anni fa sia ormai un lontano ricordo, la sua filosofia non è mutata: affrontare le sfide con determinazione, senza timore. La recente sconfitta a San Siro, avvenuta alla seconda giornata, non scuoterà la sua visione dell`Inter, neanche con l`imminente scontro diretto contro una Juventus in grande forma, che potrebbe portare i nerazzurri a un potenziale -6 nel “Derby d`Italia”. Per scongiurare un avvio di stagione preoccupante prima della Champions, Chivu mantiene salda la sua strategia, pienamente supportato dal club che lo ha scelto. Egli confida nei suoi giocatori chiave per ritrovare la forma migliore, a partire da Calhanoglu, fulcro della manovra, fino a Frattesi, ancora alla ricerca di una collocazione stabile nell`assetto tattico. Parallelamente, si prevede un graduale inserimento di giovani talenti e una reinterpretazione del modulo 3-5-2.
La Ricerca di un`Identità
Né il tecnico né la società temono eventuali ulteriori battute d`arresto in questa fase di transizione. La metamorfosi da Inzaghi a Chivu è un processo complesso: la squadra sta evolvendo, ma non ha ancora raggiunto l`assetto ideale immaginato dall`allenatore romeno. È una questione di tempo; le abitudini consolidate in quattro anni non si eliminano facilmente. Tuttavia, la fiducia nel completamento di questo percorso è totale, e l`obiettivo finale non sembra lontano. La sconfitta contro l`Udinese, però, ha innegabilmente accelerato i tempi, rendendo più pressante la necessità di progressi.
Fedeltà ai Principi, Non alle Abitudini
Nonostante la sconfitta di domenica scorsa contro l`Udinese, l`Inter non intende operare cambiamenti radicali. Un repentino cambio di rotta dopo il primo insuccesso sarebbe controproducente. Non ci saranno interventi drastici, nonostante le difficoltà riscontrate. La squadra di Chivu manterrà la sua struttura di base, con i giocatori più esperti al loro posto, ma con la chiara richiesta di un cambio di mentalità: dovranno affrontare le partite con maggiore aggressività e verticalità, pur mantenendo il modulo 3-5-2 ereditato dalla gestione Inzaghi. Questo vale anche per elementi come Calhanoglu, reduce da un`estate complicata e non ancora al top della forma fisica, come dimostrato dalla sua lunga inattività pre-campionato. Nonostante ciò, la sua importanza nel nuovo schema tattico non è in discussione: Chivu lo considera l`interprete ideale per un gioco rapido e orientato alla profondità. Sarà però fondamentale che lui e i suoi compagni di reparto dimostrino ben altra intensità nel coprire gli spazi e nel recuperare palla.
Alla Ricerca di Efficienza e Verticalità
Il vero avversario attuale è una certa tendenza alla leziosità nel gioco, un`abitudine che Chivu intende eliminare, così come l`eccessiva circolazione palla che a volte risulta improduttiva. L`obiettivo è accelerare il passaggio del pallone e cercare nuove direzioni, un compito affidato in particolare all`abbondante reparto di mezzali. Il neo-arrivato Sucic, ad esempio, si sta mettendo in mostra per affiancare Barella, e i 25 milioni investiti per il giovane mancino francese Diouf saranno presto valorizzati in campo. Mkhitaryan e un finalmente recuperato Zielinski, pur avendo perso un po` di quotazione, offrono l`esperienza necessaria in momenti cruciali e faranno parte delle rotazioni. In questo scenario, Frattesi rischia di trovarsi in difficoltà. L`allenatore lo apprezza molto come trequartista avanzato vicino agli attaccanti, ma in questa fase iniziale, e in assenza di un mediano puro che possa proteggere la difesa (come un Koné), è essenziale mantenere i tre centrocampisti tradizionali. Perciò, Frattesi dovrà lottare per conquistare un posto come mezzala e difficilmente partirà come trequartista. Una situazione non dissimile da quella che in passato gli aveva causato qualche malumore. Chivu, nel plasmare la squadra ereditata da Inzaghi, dovrà quindi trovare una soluzione anche per Frattesi. Un`altra delle tante sfide che il tecnico affronterà con la stessa risolutezza che gli ha insegnato Mourinho nei momenti più difficili, sempre proiettato in avanti.