Iniziale entusiasmo per la chiamata della FIGC, poi il dubbio di danneggiare la Roma

Calcio italiano » Iniziale entusiasmo per la chiamata della FIGC, poi il dubbio di danneggiare la Roma
Preview Iniziale entusiasmo per la chiamata della FIGC, poi il dubbio di danneggiare la Roma

Queste sono state senza dubbio le 48 ore più difficili per Claudio Ranieri come allenatore. Per due giorni, si è sentito di nuovo un tecnico, anzi, qualcosa di più: il commissario tecnico della Nazionale italiana. Attraversando un crescendo di dubbi, ascoltando se stesso e non solo gli altri, ha poi deciso di rinunciare. È stato un tormento emotivo e personale che può essere riassunto in un `romanzo`: `Tre atti e due tempi`. I due tempi, sorprendentemente, sono quelli di una partita di calcio. I tre atti, o scene, si sono svolti così.

Содержание страницы

Scena 1

È domenica e il telefono non smette di squillare. Non c`è nemmeno tempo per concentrarsi sulla sfida epica tra Alcaraz e Sinner. La FIGC ha già chiesto e ottenuto correttamente dai Friedkin il permesso di parlare con Ranieri. La proposta è chiara e dettagliata, con il doppio assenso a mantenere parallelamente la consulenza con la proprietà giallorossa. Si tratta di guidare l`Italia in un momento estremamente complicato e delicato della sua storia recente, poiché l`idea di restare fuori dal Mondiale per la terza volta è insopportabile. Ranieri ha un solo `retropensiero`, anche questo corretto: certo, sarà un dispiacere comunicarlo a coloro con cui ha diviso gli ultimi giorni a Trigoria. Ma, d`altra parte, “come si può dire di no all`Italia?”. Perché il Cagliari è la madre, la Roma è la moglie, ma “l`Italia siamo noi, siamo io e te, siamo tutti noi. E come si può dire di no a se stessi?”. Questi sono i momenti in cui le parole e i pensieri si confrontano con poche persone, anche se il telefono continua a squillare. La cena in famiglia, con due dita di vino bianco, si allarga al confronto con le poche persone con cui è legato da profonda stima. “Claudio, vedrai che ci sarà anche qualcuno che proverà a dubitare della tua buona fede, il giorno in cui convocherai un calciatore della Roma… Ma dai, non scherziamo”. Non scherziamo, perché qui è in gioco la credibilità di un movimento e una qualificazione che stavolta non può sfuggire. Provate a mettervi nei suoi panni, con quella domanda – con la risposta implicita – che continua a risuonargli in testa. Ma come si può dire di no all`Italia?

Scena 2

La notte non ha portato una risposta diversa, nel senso che lo stato d`animo resta immutato. E la risposta – “ma come si può dir di no all`Italia?” – è sempre la stessa. No, non si può. È arrivato il momento di avvertire anche i collaboratori più stretti: non andate in vacanza, non prendete impegni, perché si ricomincia. La FIGC, ed è ovvio che sia così, è disposta ad accontentarlo in tutto: vice allenatore, preparatori, insomma, tutto. Si lavora alla stesura dei contratti. È il momento di parlare più a lungo con Friedkin. Nessuna norma gli vieta il doppio ruolo, anche se – e questo non è un dettaglio da poco, per mille motivi, anche affettivi – il nuovo contratto non potrà più essere con l`AS Roma, ma direttamente con il gruppo proprietario. La durata? Ci sarà tempo per definire ogni cosa, alla luce delle ultime novità. Chissà se qualcuno glielo fa notare, con una battuta affettuosa, ma dal profondo – una vocina che si fa più insistente – c`è qualcosa che finisce per insinuargli un dubbio. “Ma se avessi voluto continuare ad allenare, perché non hai accettato di farlo alla Roma? La squadra era più o meno pronta, non c`era bisogno di rivoluzioni… Sarebbe stato anche più facile gestire le due prossime sessioni di mercato”. Insomma, il doppio ruolo va bene, ma se c`era un margine decisionale, anche la Roma sarebbe stata felice – Claudio – di vederti ancora in panchina. Ma la Roma ha accettato la situazione, senza fare pressioni.

Scena 3

L`entusiasmo e le certezze iniziano a vacillare. Però è tutto pronto. Il contratto già definito nei particolari, il vademecum con le poche regole da non trasgredire nel doppio ruolo: cose più che accettabili. Il dubbio però si fa più pressante e diventa una certezza: qualcuno alla fine ci rimarrà male. La FIGC nel caso di un clamoroso rifiuto. La Roma, che – visto come vanno le cose – avrebbe continuato a chiedersi perché allora non continuare con i giallorossi. Inutile continuare a macerarsi in un dilemma senza soluzione. È ovvio, comprensibile, che non si voglia rispondere sì – sì, si può – alla domanda della prima scena: ma è possibile dire no alla Nazionale? E allora la spiegazione, a se stesso più ancora che agli altri, è che “se ho deciso di smettere di allenare, non posso tornare indietro. Ed è una decisione solo mia”. Ed è quello che è stato comunicato in nottata alla Federazione. Ma allora, perché non dirlo alla prima chiamata, al primo contatto? Perché? Perché non è mai facile mettere ordine nei propri pensieri, figuriamoci in quelli degli altri.

© Copyright 2025 Recensione delle partite della Serie A italiana
Powered by WordPress | Mercury Theme