Modric si afferma leader indiscusso, ottima integrazione dei nuovi acquisti.

Ancora una volta, Luka Modric si è rivelato decisivo, guidando il Milan a una vittoria sul Bologna che rappresenta una piccola rivincita dopo la delusione in Coppa Italia della scorsa stagione. Superato il passo falso iniziale contro la Cremonese, i rossoneri proseguono la loro marcia. Massimiliano Allegri, con la sua giacca nuovamente protagonista di gesti eloquenti, ha mostrato il ritorno alle vecchie, ma vincenti, abitudini. Nonostante un`espulsione e una decisione arbitrale discutibile – il mancato rigore per il fallo su Nkunku – il Milan ha saputo imporsi.
Questa vittoria «di corto muso» non è frutto del caso. Dopo un inizio promettente di venti minuti, la manovra del Milan si è fatta a tratti contratta e meno brillante, con il Bologna che tentava di gestire il possesso palla senza creare veri pericoli. Tuttavia, il gol di Modric ha sbloccato la squadra, che ha iniziato a giocare con maggiore fluidità, creando numerose occasioni e colpendo ben quattro pali. Il risultato finale è stato senza dubbio meritato. La morale è chiara: la qualità paga sempre. Il Milan trionfa grazie al suo centrocampo stellare, risolvendo una potenziale problematica che potrebbe ripresentarsi a San Siro, data la sua predilezione per un gioco di contenimento e ripartenza. Con «San Luka» in campo, tutto diventa più semplice, cancellando ogni residuo dubbio sul valore di Modric e di Adrien Rabiot.
Modric, a quarant`anni, continua a stupire, rifiutando ogni domanda sull`età e affermandosi come il leader assoluto, sia in campo che a San Siro. È il direttore d`orchestra che recupera palloni, inventa passaggi filtranti e conclude con la stessa, bellissima, rete che ha deciso l`incontro. Rabiot, dal canto suo, ha avuto un impatto eccellente: un «uomo ovunque», il primo a pressare, con una grande determinazione, capace di alternarsi con Loftus-Cheek nel ruolo di seconda punta, disorientando gli avversari con la sua versatilità. Un debutto davvero notevole.
A differenza di Inter e Juventus, che hanno impiegato poco o pochissimo i nuovi acquisti nel sabato sera di campionato – i nerazzurri solo Akanji dal primo minuto, peraltro senza risultati eclatanti – il Milan ha saputo sfruttare al meglio l`intero mercato estivo. Anche l`apporto a partita in corso di Ricci e Nkunku è stato positivo, con quest`ultimo che, come detto, si era persino procurato un rigore. Con queste premesse, l`obiettivo della Champions League appare realistico, anche perché l`assenza di impegni nelle coppe europee consentirà ad Allegri di gestire al meglio le energie, permettendo a Modric di presentarsi sempre al massimo giocando una volta a settimana. A proposito di prestazioni meno brillanti, resta ancora la nota negativa di Gimenez, che sembra attraversare una vera e propria crisi mistica: il palo che colpisce è un errore clamoroso. Il messicano fatica a sbloccarsi, e il recupero del suo attaccante sarà la prossima missione di Allegri.
Nel panorama delle altre capoliste, la Roma non riesce a tenere il passo di Napoli e Juventus, cadendo meritatamente contro un solido Torino e palesando evidenti deficit nel reparto offensivo. Gasperini, invece, sembra fare un passo indietro, puntando su Dybala come falso nove, una scelta che forse ha confuso i suoi giocatori e che evidenzia come il suo attacco non sia all`altezza delle ambizioni Champions. Baroni, d`altro canto, inizia a mostrare la sua mano sul Torino, plasmando una squadra solida, concentrata e mai frenetica, con Asllani a dare ordine e un Simeone in versione extra lusso. I granata hanno reagito bene alla sconfitta iniziale con l`Inter e hanno saputo affrontare un calendario tutt`altro che semplice.
