
L`avventura di Florent Ghisolfi alla Roma si è conclusa dopo appena un anno. Il direttore sportivo francese aveva iniziato il suo incarico il 22 maggio 2024, subentrando a Tiago Pinto, la cui partenza risaliva al gennaio precedente.
L`operato di mercato di Ghisolfi
Possiamo valutare solo due finestre di mercato gestite da Ghisolfi, entrambe con risultati discutibili. Nella prima sessione, circa 30 milioni furono investiti per Artem Dovbyk, reduce da un`ottima annata al Girona. Perplessità sorsero sul fatto che si trattasse della sua prima stagione di alto livello dopo il trasferimento dall`Ucraina. L`acquisto di Matias Soulé si rivelò azzeccato: dopo un inizio difficile, il giocatore è migliorato notevolmente nella seconda metà di stagione e ora vale più dei 25 milioni pagati alla Juventus.
L`operazione per Enzo Le Fée, invece, viene considerata un errore, non per le qualità del giocatore (che si sta ben comportando in Inghilterra) ma perché non rappresentava una priorità per la squadra. Un club con risorse limitate non dovrebbe investire oltre 20 milioni per un giocatore non essenziale. Dahl è un buon elemento che ha fatto bene al Benfica, ma il suo acquisto fu un rischio. L`arrivo di Koné avvenne solo grazie all`insistenza di De Rossi, quasi in chiusura di mercato. In extremis arrivarono anche Hummels ed Hermoso, dopo le complicazioni con Danso. Il bilancio complessivo di quella sessione avrebbe potuto essere migliore.
Saud e Sangaré furono praticamente inesistenti (sebbene l`operazione Saud sembri legata anche a Lina Souloukou), mentre lo scambio Saelemaekers-Abraham sistemò un reparto ma ne indebolì un altro, lasciando la Roma con le sole opzioni offensive di Dovbyk e Shomurodov.
Il mercato invernale
Il mercato di gennaio richiede tipicamente innesti immediati, poiché i giocatori provenienti dall`estero necessitano spesso di tempo per adattarsi. Ciononostante, la Roma ha ingaggiato solo elementi stranieri: Rensch, Salah-Eddine, Gourna-Douath e Nelsson. Di questi, solo l`arrivo di Nelsson può essere giustificato come una soluzione d`emergenza a costo quasi nullo.
Gourna-Douath ha mostrato qualche spunto, ma l`acquisto avrebbe avuto senso solo se fosse arrivato dal Salisburgo a titolo definitivo; altrimenti, si è trattato di un favore al club austriaco offrendo al giocatore un “master” di sei mesi a Trigoria. Negativo l`impatto di Salah-Eddine, che non ha avuto modo di ambientarsi. Incomprensibile, infine, la scelta di anticipare l`arrivo di Rensch pagando 5 milioni all`Ajax a gennaio anziché aspettare la scadenza del contratto a giugno per prenderlo a parametro zero. Un giocatore discreto, ma niente di più.
Il rinnovo di Svilar
La gestione del rinnovo di Mile Svilar è stata decisamente negativa. Quando si ha un portiere di tale valore che, sorprendentemente, non è interessato unicamente a guadagni facili o trofei immediati e dichiara pubblicamente il suo desiderio di restare a Roma, non si dovrebbe esitare o rischiare di fargli cambiare idea. Al contrario, è stato necessario l`intervento di Ranieri per scongiurare una rottura surreale.
In sintesi, sebbene Ghisolfi non abbia commesso errori irreparabili, l`ambiente di Roma si è forse dimostrato troppo impegnativo per lui, almeno in questa fase della sua carriera.