
È uno dei `registi` del successo del club brasiliano, a punteggio pieno al Mondiale per club. Portoghese, ex direttore sportivo del Benfica, parla di mercato e calcio italiano: “Se potessi ingaggiare un giocatore della Juve vorrei Vlahovic. E mi piacerebbe lavorare per il Milan”
José Boto, direttore sportivo portoghese con esperienze a Shakhtar, Paok e Benfica, è uno dei protagonisti del percorso impeccabile del Flamengo al Mondiale per club. Dal ritiro negli Stati Uniti, il dirigente commenta: “In Brasile, il Mondiale per Club è percepito come molto importante, più che in Europa. Noi squadre sudamericane abbiamo il piccolo vantaggio di essere nel pieno della stagione. Siamo ambiziosi, contiamo cinque giocatori nella nazionale di Ancelotti. Il nostro fatturato si attesta sui 280 milioni; al di fuori dell`Europa, solo l`Al Hilal di Simone Inzaghi ci precede, seguiti da River Plate e Palmeiras”.
Qual è stato l`impatto di Jorginho, il vostro acquisto per il Mondiale?
“Avevamo già tentato di prenderlo a gennaio, facendo leva sul suo legame emotivo: è nato in Brasile, ma di fatto non aveva mai giocato qui. La sua mentalità e la sua etica lavorativa sono cruciali per noi; lui, Danilo e Alex Sandro esercitano un`influenza positiva sul resto della squadra”.
Juventus e Roma sembrano interessate al vostro terzino destro, Wesley. Chi è in pole position?
“Ufficialmente non c`è niente di concreto con club italiani, anche se ufficiosamente qualcosa si muove… Però, come sento dire, 20 milioni non sono sufficienti per acquistarlo; ne servono almeno una trentina. Wesley è pronto per l`Europa, è un talento immenso. Valuteremo dopo il Mondiale, ma non abbiamo l`obbligo di cederlo”.
A chi paragonerebbe Wesley?
“È estremamente veloce, forse anche più di Dodo della Fiorentina. Eccelle maggiormente in fase offensiva, ma la sua velocità gli permette di recuperare in difesa. Come la maggior parte dei terzini brasiliani, ha una spiccata propensione offensiva”.
Se il vostro allenatore Filipe Luis andasse in Europa, lo vedrebbe più vicino a un profilo come Mancini o come Thiago Motta?
“Per puntare alla vittoria immediata, direi Conte. Ma per lo stile di gioco del Flamengo, De Zerbi sarebbe perfetto; l`ho conosciuto allo Shakhtar ed è un vero genio. Un po` `pazzo`, ma geniale. Tuttavia, spero che Filipe Luis resti; dorme poco e lavora intensamente come De Zerbi, ma è più tranquillo”.
Se potesse prendere un giocatore dalla Juventus, dopo Danilo e Alex Sandro?
“Considerando le nostre esigenze attuali, penserei a Vlahovic. La sfida non sarebbe il denaro, ma convincere giocatori di questo calibro a trasferirsi in Brasile. Nel calcio, mai dire mai…”.
Ha chiesto a Danilo cosa è successo nel suo ultimo periodo alla Juventus?
“Meglio chiedere direttamente a lui… Mi ha accennato solo che nell`ultimo periodo alla Juventus si era persa quella forza che li contraddistingueva in passato”.
È sorpreso che Douglas Luiz, così incisivo in Premier League con l`Aston Villa, non abbia ancora `decollato` alla Juventus?
“Sinceramente, ero più sorpreso del fatto che la Juventus lo avesse acquistato la scorsa estate. C`è il mercato delle trattative e quello del campo: Douglas Luiz non mi sembrava l`ideale per il gioco di Thiago Motta”.
Se fosse nella dirigenza bianconera, riscatterebbe Conceicao dal Porto per 30 milioni?
“Dipende molto dalle idee di Tudor e dal suo modulo di gioco. Per me, Conceicao è un`ala pura, non un trequartista”.
Estevao e Mastantonio sono già considerati top player?
“Sono talenti di alto livello, sì, ma non ancora dei top top assoluti”.
Quali sono i colpi di mercato a cui è più legato nella sua carriera?
“Certamente Witsel e Markovic ai tempi del Benfica, ma anche operazioni come Di Maria e David Luiz”.
In quale club italiano sognerebbe di lavorare in futuro?
“Mi piacerebbe molto il Milan, ma hanno appena ingaggiato Tare. Il campionato italiano, a livello tattico, resta il più impegnativo. Gli allenatori italiani possiedono una preparazione eccellente”.
Come mai il Portogallo, pur essendo molto più piccolo dell`Italia, sembra `produrre` più giocatori di alto livello?
“Credo abbiamo sviluppato un metodo eccellente per la formazione dei giovani: diamo priorità assoluta alla tecnica e, immediatamente dopo, alla comprensione del gioco”.