
La figlia dell`allenatore del Fluminense, nota influencer con oltre 2 milioni di follower, confessa il suo amore per l`Italia e per Francesco Totti.
In Brasile, molti sostengono che Carolina Portaluppi, 31 anni, sia persino più famosa del padre Renato. Mentre Renato, ex giocatore della Roma (un`esperienza non indimenticata dai tifosi giallorossi) e ora allenatore di successo in patria, conquista trofei come la Copa Libertadores, Carolina si afferma come modella e influencer di fama globale, contando quasi 2 milioni di follower solo su Instagram. È arrivata a Charlotte indossando la maglia tricolor del Fluminense, visibilmente emozionata per la partita contro una squadra proveniente dall`Italia, un paese che considera la sua seconda patria. “Sto imparando l`italiano, ma presto lo parlerò in modo fluente e otterrò anche il passaporto. Per ora, mi godo questa partita spettacolare…”, racconta Carolina, mentre diversi tifosi nerazzurri nei paraggi la riconoscono e le chiedono una foto.
Interrogata sulla sua preferenza tra il calcio italiano e quello brasiliano, risponde con passione: “Amo il calcio, punto. Sono cresciuta con questo sport grazie a mio padre, è una parte di me che sento fin da bambina. Ho anche provato a giocare, ma non era la mia strada… Dopo il Brasile, il paese che amo di più al mondo, anche dal punto di vista calcistico, è l`Italia. Sono convinta che un giorno verrò a viverci. Nel frattempo, seguo il vostro campionato insieme a quello brasiliano”.
Riguardo alle squadre del cuore in Serie A e in Brasile, rivela: “In Italia non posso non citare la Roma, perché mio padre ha giocato lì e abbiamo tutti un affetto speciale per il club. Tuttavia, storicamente, mi piacciono anche l`Inter e la Juventus. In Brasile, al momento tifo, ovviamente, per il Fluminense! Ma è chiaro che amo molto anche il Gremio per ciò che abbiamo vissuto a livello familiare: Renato Gaúcho è diventato campione del mondo con loro!”.

Descrivendo il rapporto con il padre Renato: “È il mio migliore amico, è tutto per me. Siamo sempre lì a scherzare, a fare progetti e cose insieme. Tutti dicono che ci assomigliamo molto, sia fisicamente che nel carattere: ci apriamo con le persone che conosciamo, ma a volte diventiamo riservati, timidi anche se non sembrerebbe. Ciò che ci distingue molto, invece, è che lui si lamenta troppo. Io, mai. Così gli dico che sta invecchiando e diventando sempre più brontolone, e poi è anche decisamente pignolo. Comunque, mio padre mi ha sempre sostenuto nel mio lavoro; vuole solo che io sia felice. Ho studiato giornalismo e lavorato come presentatrice e reporter, poi ho capito che la mia strada erano i social media e lui mi ha incoraggiato a seguirla”.
Riguardo all`esperienza del padre alla Roma nella stagione 1988-89, che non fu delle più fortunate: “È comunque un ricordo molto importante per lui. Parla sempre bene del tempo trascorso lì, ricorda ancora un po` di italiano. Forse avrebbe voluto restare più a lungo, ma sentiva molta nostalgia del Brasile. Nonostante tutto, resta molto orgoglioso di quell`esperienza. Mi ha persino regalato una maglia della Roma con cui ha giocato: la custodisco tra le cose più care”.

Sui suoi giocatori preferiti, sia italiani che brasiliani: “In Italia, il mio preferito di sempre è Francesco Totti. Tra gli attuali, mi piace molto Nicolò Barella. In Brasile, un tempo era Ronaldo, oggi è Vinicius Junior. Li conosco entrambi personalmente”.
E per quanto riguarda le squadre di Inter e Fluminense? “Nel Fluminense Arias si sta mettendo sempre più in mostra, ma l`Inter ha Lautaro, che considero il giocatore più forte della rosa di Chivu (nel contesto del torneo giovanile o amichevole a cui si riferisce l`articolo). Nell`Inter ci sono anche due brasiliani interessanti, Carlos Augusto e Luis Henrique: non li conosco personalmente, ma li ho visti giocare spesso. Soprattutto Luis è un ottimo rinforzo”.
Infine, sul tipo di partita che sarà l`ottavo di finale del Mondiale per Club FIFA: “Sarà incredibile, molto emozionante. L`Inter è una squadra fortissima, quindi per noi sarà una sfida difficile, ma bellissima da vedere. Ho grandi aspettative e fiducia nel Fluminense; tiferò allo stadio con tutto il cuore. Mio padre è un allenatore che sa motivare moltissimo i giocatori, li spinge a non arrendersi mai. Dice sempre che tutto è possibile, che niente è mai perduto, che il calcio è imprevedibile. Quindi, perché non crederci anche questa volta a Charlotte?”.