Nonostante non abbia ottemperato alle scadenze federali del 6 giugno, mettendo di fatto a rischio la permanenza del Brescia nel calcio professionistico, il presidente Massimo Cellino ha compiuto un gesto inatteso. Ha infatti versato una delle due rate d`affitto ancora dovute al Comune di Brescia per l`utilizzo dello stadio Rigamonti.
La somma complessiva era di 218mila euro, ma Cellino ha pagato 109mila euro poche ore prima del termine ultimo fissato per la mezzanotte. Secondo l`accordo in vigore con il Comune, per attivare la clausola d`insolvenza e procedere con un eventuale “sfratto” dallo stadio Rigamonti, sono necessari due mancati pagamenti, anche non consecutivi. Tuttavia, il versamento parziale di una sola rata potrebbe non essere sufficiente a sanare completamente la situazione, poiché l`obbligo di pagamento è totale. Di conseguenza, la possibilità che Cellino perda la disponibilità dello stadio cittadino nelle prossime ore non è esclusa.
La situazione è ulteriormente complicata dalla decisione prevista per il prossimo 3 luglio, quando il Consiglio Federale confermerà il mancato saldo delle pendenze al 6 giugno, portando all`esclusione del Brescia dai campionati professionistici. La convenzione tra club e Comune prevede che lo stadio sia utilizzato da “una squadra professionistica”, dando così al Comune la facoltà di riappropriarsi della struttura. Nel frattempo, il presidente di Confindustria Lombardia, Giuseppe Pasini, sta lavorando a un progetto che prevede il trasferimento della FeralpiSalò (squadra da lui presieduta e militante in Serie C) a Brescia, con una nuova denominazione, al fine di garantire la continuità del calcio professionistico in città.