Aldo Serena: Dagli Aneddoti di Italia ’90 alle Feste con Berti

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Aldo Serena, ex attaccante di Inter, Milan, Juve e della Nazionale, oggi apprezzato commentatore televisivo, si racconta in un`intervista ricca di aneddoti, ricordi e retroscena inediti.

L`Origine del Nome e la Giovinezza a Montebelluna

Aldo, ma per molti Antonio o Tonino, racconta l`origine del suo nome: sua nonna, di nascosto, lo registrò all`anagrafe come Aldo, in onore del nonno defunto, diversamente dalle intenzioni dei genitori che volevano chiamarlo Antonio. La verità emerse solo in prima elementare, e a Montebelluna è ancora chiamato Tonino.

Cresciuto nella Montebelluna degli anni Sessanta, Serena ha imparato il valore del lavoro fin da bambino, aiutando il padre nella fabbrica di scarpe dello zio. Questa esperienza lo ha temprato, e ricorda con emozione il debutto nell`Inter, con tutti gli operai della fabbrica a sostenerlo a San Siro.

Nonostante fosse un «super interista», da ragazzino gli fu regalato un poster autografato di Gianni Rivera del Milan dopo un provino fallito a Milanello. I suoi idoli erano giocatori «irregolari» e carismatici come Best, Meroni, Oriali ed Edstrom.

La sua celebre elevazione per il colpo di testa, uno dei suoi punti di forza, deriva dalla pratica del basket in oratorio. Serena ammette di non aver avuto l`altezza adatta per il basket, ma la pallacanestro gli ha insegnato a saltare e a giocare con determinazione.

Dalipagic, leggenda del basket jugoslavo
Dalipagic, uno degli idoli cestistici di Serena.

Gli Incontri con Agnelli e il Trasferimento alla Juve

L`Avvocato Gianni Agnelli lo definì «forte dalla cintola in su», una battuta inizialmente pungente ma poi smentita da Agnelli stesso che, dopo averlo visto giocare, ne elogiò la forza complessiva. Agnelli era solito telefonare a Serena all`alba e chiedeva informazioni sugli avversari, dimostrando un interesse quasi maniacale per il calcio.

Gianni Agnelli con Umberto Agnelli, Giampiero Boniperti e Vittorio Chiusano
L`Avvocato Gianni Agnelli, personaggio indimenticabile del calcio italiano.

Il trasferimento di Serena dall`Inter alla Juventus nel 1985 fu un affare complesso, incrociatosi con il primo concerto di Bruce Springsteen in Italia. Il presidente Pellegrini lo convocò per comunicargli la cessione proprio la sera del concerto, costringendo Serena a lasciare San Siro in anticipo e affrontare subito i giornalisti.

Bruce Springsteen in concerto
Bruce Springsteen, il cui concerto incrociò il destino di Serena.

La sua canzone preferita di Springsteen è «Born to Run». Quarant`anni dopo quel primo concerto, Serena è tornato a San Siro per vedere il Boss, che a 75 anni ha offerto uno show di tre ore, una vera lezione di energia.

Le Due Anime del Milan: da Farina a Berlusconi

Serena ha vissuto due ere diverse al Milan: quella «scalcagnata» di Giussy Farina, dove Milanello veniva affittato per eventi, costringendo la squadra a ritirarsi in albergo a Milano, e quella «dorata» di Silvio Berlusconi, che trasformò Milanello in una struttura all`avanguardia con uno staff medico ispirato ai Chicago Bulls.

Luther Blissett, attaccante del Milan
Luther Blissett, acquisto discusso del Milan di Farina.

Con Adriano Galliani, l`Amministratore Delegato del Milan berlusconiano, il rapporto fu più teso. Galliani arrivò persino a telefonare in diretta a una trasmissione TV per contestare una critica di Serena, minacciandogli di vietargli l`ingresso a San Siro, ma senza successo.

Adriano Galliani, AD del Milan
Adriano Galliani, figura chiave del Milan berlusconiano.

Italia `90: Il Rigore Sbagliato e l`Attacco di Panico

Italia `90 fu un momento cruciale: dopo il gol contro l`Uruguay, Serena sbagliò un rigore decisivo contro l`Argentina in semifinale. Non essendo mai stato un rigorista, si ritrovò al dischetto con le gambe «di marmo» e ai limiti dell`attacco di panico, un`esperienza che lo segnò profondamente tanto da non voler più tirare un rigore.

Aldo Serena al Mondiale Italia `90
Aldo Serena in azione durante i Mondiali di Italia `90.

L`Ammirazione per Platini e l`Affetto per la Juventus

A Tokyo, nel 1985, vinse la Coppa Intercontinentale con la Juventus. Ricorda con ammirazione Michel Platini, un fuoriclasse non solo tecnico ma anche di intelligenza e ironia, capace di «rimproverare con arguzia», come quando gli chiese di appoggiargli il pallone di testa per i suoi tiri.

Michel Platini con la maglia della Juventus
Michel Platini, il «Re» della Juventus, compagno di squadra di Serena.

Nonostante fosse un tifoso interista e avesse vinto lo scudetto dei record con Trapattoni in nerazzurro, Serena conserva un affetto speciale per la Juventus, dove ha trovato un ambiente familiare ma estremamente organizzato, un luogo dove migliorare e dove ha legato con compagni come Gaetano Scirea, che lo accolse «come un fratello».

Gaetano Scirea, leggenda della Juventus
Gaetano Scirea, indimenticabile capitano e compagno di squadra.

Le Feste di Berti, il Mondiale USA `94 e la Gaffe con la Figlia di Sacchi

L`Inter degli anni Ottanta, nella «Milano da bere», è ricordata anche per le leggendarie feste a casa di Nicola Berti in Piazza Liberty. Serena, che si definiva «serio e controllato», imparò da Berti la «sana leggerezza» necessaria a un calciatore per scaricare le pressioni. A queste feste aperte a tutti partecipavano non solo modelle ma anche personaggi inaspettati come lo scrittore Andrea De Carlo.

Serena e Diaz insieme a Nicola Berti
Aldo Serena in compagnia di Nicola Berti.

Nell`estate del 1994, Serena visse il Mondiale americano da tifoso, ospite di Nicola Berti a Soho, New York. Anche lì, la casa di Berti era un crocevia di fotografi di moda e top model, e un punto di ritrovo per molti azzurri di Arrigo Sacchi nei giorni di riposo.

Eva Herzigova in passerella
Eva Herzigova, tra le top model frequentatrici delle serate a casa Berti.

Durante quel Mondiale, Serena commise una gaffe clamorosa seduto accanto a due ragazze bionde in tribuna. Criticò aspramente il CT Sacchi senza sapere che una delle due era Federica Sacchi, sua figlia. L`imbarazzo fu stemperato da un invito a una festa che permise di chiarire l`equivoco.

Arrigo Sacchi durante una partita
Arrigo Sacchi, il CT di Italia `90.

La Seconda Vita da Commentatore TV e l`Essenza dello Sport

Dopo il ritiro dal calcio giocato, Serena ha intrapreso la carriera di commentatore televisivo, su invito di Ettore Rognoni di Mediaset. La sua prima esperienza fu una partita moscia, che criticò apertamente, causando un calo di ascolti. Il regista Popi Bonnici gli diede una lezione fondamentale: «Racconta quello che vedi, non edulcorare niente, ma fallo con misura, senza esagerare, sennò fai crollare gli ascolti». Da allora, ha imparato a modulare toni e linguaggio.

Ha commentato ben 17 finali di Champions League. Tra i colleghi, ammira la dialettica di Pierluigi Pardo e la preparazione di Sky, ma l`affetto più grande lo riserva a Bruno Longhi e Sandro Piccinini, i suoi primi compagni di avventura.

Pierluigi Pardo e Sandro Piccinini
Pierluigi Pardo e Sandro Piccinini, colleghi e amici di Aldo Serena.

Il momento più bello della sua carriera sportiva non è legato ai trofei, ma all`Olimpiade di Los Angeles del 1984, dove, pur arrivando quarto, l`esperienza nel villaggio olimpico gli ha mostrato la vera «essenza dello sport».

Aldo Serena ferma un uomo
Aldo Serena, un uomo d`azione anche fuori dal campo.
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